Calciatori Demotivati
Perchè esistono calciatori demotivati?
I calciatori non sono macchine, ma come tutte le persone cambiano nel tempo, imparano cose nuove, vivono esperienze che influenzano il modo di vedere il mondo e di relazionarsi con esso, e anche la percezione che hanno di sé stessi.

Aiutare ad imparare
Leadership
Creare contesti di apprendimento
Creare relazioni
La ricerca della perfezione e l’imperante cultura del confronto lasciano poco spazio alla vulnerabilità, dove l’imperfezione, l’errore e i difetti vengono percepiti come debolezze e non come elementi necessari per crescere e diventare artefici delle proprie scelte.
Etimologicamente la parola “motivazione” deriva dal latino motivus, che significa “movimento”.
La motivazione sarebbe l’azione di muoversi.
Questo fatto stabilisce un parallelo molto importante con la parola “emozione”, che deriva dal latino movere, che significa spostare, con il prefisso e- (o ex-), che indica un luogo.
L’emozione si muoverebbe da un luogo e la motivazione è l’azione di questo movimento.
In breve, la motivazione è il processo che sostiene e dirige l’attività e il comportamento degli atleti è uno stato interno che attiva, dirige e mantiene il comportamento verso scopi, fini e obiettivi specifici.
Può sembrare banale dichiarare che la ragione per cui facciamo le cose è il motore dell’apprendere, ma è assolutamente indispensabile che l’atleta, soprattutto nei contesti sportivi, sappia perché lo fa e ne trovi una ragione.
L’impegno degli atleti nelle loro routine di allenamento influisce direttamente sulle loro prestazioni, migliorando le loro capacità fisiche e mentali, ma dipende da molteplici fattori, tra cui la motivazione intrinseca ed estrinseca, il contesto sociale, le caratteristiche personali e la chiarezza negli obiettivi e nelle aspettative.

Fattori di supporto contestuali e sociali
Un ambiente che offre supporto emotivo e tecnico può migliorare l’adesione e la costanza nell’allenamento. Carron, Hausenblas e Mack (1996) indicano che il sostegno della squadra e dell’allenatore rafforza il senso di appartenenza e l’impegno dell’atleta.
Caratteristiche personali
L’autostima, la resilienza e la fiducia in sé stessi influenzano la capacità di un atleta nell’affrontare le sfide dell’allenamento.
Gli atleti con maggiore resilienza solitamente dimostrano una migliore aderenza e resistenza mentale, anche in condizioni avverse (Gucciardi e coll., 2016).
Chiarezza negli obiettivi e nelle aspettative
Stabilire obiettivi chiari e raggiungibili aiuta a mantenere la motivazione.
Secondo Locke e Latham (2002), i giocatori tendono ad aderire meglio ai programmi di allenamento quando hanno obiettivi specifici e un percorso chiaro per raggiungerli.
Dott. Andrea Menozzi Psicologo dello Sport
Ti senti come un calciatore demotivato?
Se ti senti come un calciatore demotivato proviamo a capire come favorire inannzitutto l’impegno negli allenamenti.

CALCIATORI DEMOTIVATI
Strategie di intervento
L’impegno, inteso come la capacità di mettere a disposizione le proprie forze per la realizzazione di un obiettivo, è necessario, ma bisogna valutare attentamente di che tipo di impegno si parla.
Impegnarsi in una attività produce anche un aumento del livello di energia che il cervello riceve per funzionare: quando siamo motivati, i vasi sanguigni nel cervello si dilatano e arriva più sangue.
Impegnarsi al massimo può essere faticoso, ma se fatto nelle giuste condizioni può essere anche gratificante, intrinsecamente soddisfacente, che ci predispone a continuare a provarci. Lo sforzo per progredire e lo sforzo necessario per acquisire nuove conoscenze, quindi, possono agire sinergicamente con altri meccanismi di motivazione: tuttavia, affinché l’impegno possa generare sentimenti di ricompensa, deve essere soggettivamente percepito dall’individuo come prezioso.
A livello cerebrale, per decidere se vale la pena compiere un determinato sforzo, il cervello calcola istintivamente i costi e i benefici che può fornire, e questo equilibrio contribuisce in modo cruciale alla decisione finale.
In breve, la motivazione è il processo che sostiene e dirige l’attività e il comportamento degli atleti è uno stato interno che attiva, dirige e mantiene il comportamento verso scopi, fini e obiettivi specifici.
Può sembrare banale dichiarare che la ragione per cui facciamo le cose è il motore dell’apprendere, ma è assolutamente indispensabile che l’atleta, soprattutto nei contesti sportivi, sappia perché lo fa e ne trovi una ragione.
L’impegno degli atleti nelle loro routine di allenamento influisce direttamente sulle loro prestazioni, migliorando le loro capacità fisiche e mentali, ma dipende da molteplici fattori, tra cui la motivazione intrinseca ed estrinseca, il contesto sociale, le caratteristiche personali e la chiarezza negli obiettivi e nelle aspettative.
Come possiamo motivare gli atleti e favorire l’impegno negli allenamenti?
Il ruolo dell’allenatore e della squadra è fondamentale per sviluppare la costanza dell’atleta, dal momento che entrambi fungono da fonti di supporto e modelli di ruolo.
L’impegno costante richiede strategie motivazionali che attivino sia la motivazione intrinseca che quella estrinseca, e di seguito vengono elencate alcune delle pratiche più efficaci.

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